Dal walkman all’iPod, la rivoluzione della musica mobile

Pubblicato sul settimo numero di Propaganda MAGfree press di cultura distribuito in tutta la Toscana.  AGOSTO-SETTEMBRE  2015.

 

Walkman_iPod

 

Zaino, walkman e di corsa alla fermata dell’autobus, per non arrivare tardi a scuola. Musicassette incise con le playlist più disparate, spesso composte da brani registrati direttamente dalla radio. Penna Bic alla mano per riavvolgere il nastro quando malauguratamente questo salta fuori. Questo era l’inizio di quella che fu poi definita da molti la rivoluzione della musica in movimento. Per la prima volta l’ascolto della musica non era più legato ad un luogo specifico, ma poteva avvenire ovunque.

Si dice che Akio Morita, co-fondatore della Sony, fece costruire il primo prototipo di walkman per poter ascoltare la sua musica preferita durante i suoi frequenti viaggi in aereo.

Il walkman ebbe un enorme successo, e la Sony aveva tutte le carte in regola per imporsi come leader del settore, ma l’avvento della rivoluzione digitale con il Compact Disc prima e il formato MP3 dopo, rese gli oggetti analogici obsoleti e ben presto finirono nel dimenticatoio o su eBay dove qualche nostalgico vende e scambia questi pezzi da museo.

E mentre il lettore CD, prendeva il posto del walkman e spopolava tra le masse, c’era già qualcuno che stava pensando a qualcosa di più rivoluzionario. Nel 2001 Steve Jobs immette sul mercato quello che diventerà uno dei più famosi lettori MP3 di sempre, l’iPod. Fino a quel momento la Apple aveva prodotto esclusivamente computer, cosa spinse allora Steve Jobs ad allargare la sua ricerca anche al mondo dell’ascolto musicale? Si racconta che durante le fasi di realizzazione dell’iPod, molti dei dipendenti dell’azienda di Cupertino fossero scettici sull’intuizione di Jobs, che invece non solo si dimostrò più che fondata, ma gettò le basi dell’intrattenimento digitale per come lo conosciamo oggi.

La possibilità di immagazzinare migliaia di canzoni all’interno di un solo dispositivo in pochi click, permise alla Apple di vendere tra il 2001 e il 2008 oltre 160 milioni di pezzi in tutto il mondo, rendendo il walkman e il lettore CD definitivamente obsoleti.

Il sorpasso di Apple su Sony, è un esempio di come non sempre le grandi aziende riescano a tenere il passo con la tecnologia. Grazie all’iPod gli utenti hanno un controllo completo sulla propria libreria musicale, possono creare playlist, trasferire i brani dal computer al dispositivo, tutto in maniera semplice e intuitiva.

In un mondo sempre più connesso e mobile dove la fruizione dei contenuti è sempre più personalizzata e il design centrato sui bisogni dell’utente (User-centered design), anche il concetto di ascolto si sta evolvendo. La nuova frontiera di questa rivoluzione sembra andare nella direzione del wearable computing (tecnologie indossabili), l’Apple Watch ad esempio. Chissà che tra qualche anno o prima di quanto ci aspettiamo finiremo ad ascoltare la musica semplicemente indossando una smart t-shirt.

 

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