Amori nerd

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Articolo pubblicato su Il Parere FREE PRESS | Anno 2 | Numero 6 |

“L’uomo è per natura un animale sociale”

 Aristotele

Può un uomo innamorarsi di una macchina?

In “Her” l’ultimo film di Spike Jonze, famoso per pellicole come “Essere John Malkovich” e “Nel paese delle creature selvagge”, Joaquin Phoenix interpreta Theodore, un uomo che ha una storia d’amore con un sistema operativo, la cui voce è affidata al timbro sensuale di Scarlett Johansson. Un’intelligenza artificiale creata dall’uomo, talmente perfezionata, al punto da provare sentimenti come la felicità, la tristezza, il piacere, la gelosia e l’amore.

Il tema dell’intelligenza artificiale era già stato portato sul grande schermo da un altro regista visionario, Steven Spielberg, dove Robin Williams interpreta un androide che prova sentimenti umani.

Joaquin Phoenix si muove tra casa e lavoro, in una routine intervallata solo da brevi conversazioni con i vicini di casa e qualche collega. Nessuno è soddisfatto della propria vita ed è così che cercano un’alternativa alla realtà nel mondo virtuale, ma alla fine si rendono conto di essere comunque soli.

Nel cinema di Spike Jonze i temi della solitudine e della fuga dalla realtà sono sempre centrali. In “Her” i due protagonisti, l’uomo e la macchina, vivono una storia d’amore a tutti gli effetti, con tanto di crisi del settimo mese. Così, il protagonista, dopo aver vissuto l’illusione che potesse esistere un futuro tra lui ed il sistema operativo, si ritrova al punto di partenza: è di nuovo solo.

Il personaggio creato da Spike Jonze può essere emblema di un’intera generazione che si rifugia dietro gli schermi dei suoi dispositivi, siano essi smartphone o personal computer, per sottrarsi ad una realtà che non riconosce più come tale.

 

 

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